Che caldo. Ieri avevo così caldo che pensavo di aver sbagliato tutto nella vita. Cosa ci facevamo in due, in 38mq, a 38 gradi? Perché avevo scelto di restare a Milano il weekend? A quale temperatura il cervello inizia a sobbollire? Perché il fida non fa le cose che dico io, come dico io? Il riscaldamento climatico ucciderà direttamente la nostra generazione o quella dei nostri figli?
Lo so. lo so, CHE DRAMA! 🥵 🤯 Ma se con la mia psicologa ho lavorato anni per tenere sotto controllo la mia irrefrenabile attrazione per il worst case scenario, è anche vero che “l’afa incide sulla salute mentale e può rendere più aggressivi” e che il caldo estremo è uno dei fattori (insieme a colonialismo e neocolonialismo) che ha contribuito a mantenere in stato di povertà i Paesi del Sud del mondo.
E quindi chiedo: se passiamo da maggio a settembre a lamentarci del caldo e del lavoro e della città… Cosa resta dell’estate? Quelle due settimane al mare in Europa che stiamo pagando come una vacanza a New York? Ecco, oggi parliamo di:
Come godersi l’estate prima che sia finita
Questa newsletter pesca a piene mani dal video di Caroline Winkler “How to have a summer before it’s over”, che vi linko qui sotto. Per me questo video è stato un’epifania alla Joyce, tanto che mi azzarderei a definirlo il video più yogico che vedrete quest’estate. Oh yeah baby, affermazioni forti.
[Per chiunque si sentisse offeso da questa uscita poco ortodossa, potete segnalarla al Numero Verde della Yoga Police: 108108. 🧘🏻♀️👮♀️]
Dura 20′ ed è in inglese, ma qui sotto vi metto i concetti che mi hanno colpita di più.
Caroline ragiona su come siamo tutti carichi ed emozionati in vista dell’estate, pensiamo a come ci rilasseremo, a come godremo dell’aria aperta, delle avventure… Ma poi spesso il tempo ci sfugge di mano e ci sembra di aver passato l’estate sotto al bocchettone dell’aria condizionata in ufficio o a farci rapinare in una località turistica per due settimane l’anno. Caroline propone tre soluzioni a questa dinamica:
1 – Far caso alle piccole cose e agli stimoli sensoriali dell’estate
2 – Abbandonare la dinamica “sarò felice quando…”
3 – Vivere la propria vita come se fosse un film
Fai caso agli stimoli sensoriali dell’estate
Occhei, facciamo un mini esercizio insieme. Chiudi gli occhi e pensa ai ricordi estivi più felici di quando eri bambin*.
Fatto?
Provo a indovinare, in ciascuna di queste immagini mentali è presente uno stimolo sensoriale: l’odore del cloro, il frinìo delle cicale, l’odore dei pini marittimi, lo sciabordare calmo delle onde sul bagnasciuga il mattino presto, il gelato mangiato sull’altalena, i piedi scalzi sull’erba di montagna, un ruscello freddissimo….
Ci ho preso?
Caroline osserva come questi piccoli momenti sensoriali colmi di ricordi e significato possano essere integrati nella nostra routine cittadina e aumentare la nostra percezione di stare vivendo a pieno la nostra estate. Nel video dà dei suggerimenti fichissimi, io vorrei farci qualche storia domani con i miei, ma eccone uno su tutti: fare yoga scalz* al parco e bere un cordiale con la luce del tramonto. Sarò banale ma a me sembra sempre un lusso.

Abbandona la dinamica “sarò felice quando”
Questa è più difficile, perché in una società performance-driven come la nostra (particolarmente al Nord, specialmente a Milano), siamo impegnati in una continua corsa verso il prossimo obiettivo. Sarò felice quando mi faranno un aumento, sarò felice quando potrò fare la vacanza dei miei sogni, sarò felice quando incontrerò la mia anima gemella, sarò felice quando resterò incinta, sarò felice quando abiterò in una casa degli adulti e non in una scarpiera, sarò felice quando mi passerà questa brutta malattia, quano i miei cari faranno così e cosà, eccetera, eccetera.
Ed è qui che l’approccio di Caroline diventa turbo-yogico. È possibile essere contenti, sereni e appagati (insomma: felici) anche se non tutti i tasselli sono apposto, anche se viviamo nell’incertezza.
Le giornate sono piene di piccole epifanie gioiose, iniziare a farci caso può veramente cambiare la nostra visione della vita. È il principio alla base della mindfullness, del qui e ora yogico e della pratica della gratitudine. Quando ti accorgi della luce del tramonto a Milano, quando senti l’erba sotto ai piedi, quando prendi al volo l’ultima metro, quando vedi un cagnetto simpatico, quando mangi un gelato, quando senti l’estate: facci caso.
Vivi la tua vita come se fosse un film
… e con te stess* nel ruolo della star! Per questo terzo punto vi invito a guardare il video perché Caroline lo spiega meglio, ma:è facile sentirsi in balìa di un periodo di incertezze, cambiamenti e obiettivi lontani, ma… Ti ricordi quando il tuo sogno più grande era avere ciò che hai ora?
Oggi lavoravo in un parco accanto ad una studentessa che ripeteva per un’esame. Mi sono guardata da fuori con gli occhi di me stessa alla sua età. Se mi avessero detto che sarei stata capace di mantenermi da sola in una delle città più costose d’Europa, con un lavoro inventato ma che mi fa viaggiare, vivendo in un bilocale gi.gan.te e luminoso (a Parigi vivevo in 17mq mono esposti e l’affitto lo pagavano metà i miei e metà lo Stato), circondata di amich* e amore… Sarei stata super orgogliosa!! Non in depre come quando faccio i conti o come quando ci crollano addosso la relle che chiamiamo aspirazionalmente “cabina armadio.” 😅
E tu? Cosa penserebbe della tua vita e dei tuoi traguardi la/il tu* bambin* interiore?!
Nei film i periodi più appassionati sono quelli dove tutto è possibile, dove il futuro non è ben definito e dove un sacco di porte sono ancora aperte! Proprio quei periodi che vorremmo mandare avanti veloce, quelli di cambiamento e di trasformazione faticosa…
Ecco secondo Caroline sono quelli i periodi che guardandoci alle spalle creano nostalgia. Il tempo dell’ignoto è anche il tempo del possibile, il tempo della messa alla prova è anche quello della formazione.Comunque secondo me lei lo spiega meglio, fatti un regalo, guarda il video.